La qualità dell’acqua secondo le sue caratteristiche
La settimana scorsa ci siamo salutati sulle note del video di Annie Leonard e abbiamo visto come bere acqua del rubinetto può ridurre di molto un enorme problema ambientale e che in molti municipi di tutto il mondo non ha nulla da invidiare all’acqua imbottigliata.
Ma se abbiamo dubbi sulla qualità dell’acqua del nostro rubinetto?
La prima cosa che possiamo fare è rivolgerci all’agenzia di distribuzione delle acque del nostro municipio e consultare (spesso pubblicata online) l’analisi delle caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua.
Conoscere le caratteristiche dell’acqua disciplinate per legge può aiutarci a capire meglio le analisi e le etichette delle diverse marche di acqua minerale in bottiglia.
Nell’analisi pubblicata si dovrebbero trovare i valori per almeno i seguenti dati:
Attività ione H+ (ovvero il Ph dell’acqua): in genere un valore compreso nell’intervallo 6.5 ≤ pH ≤ 9.5.
Conducibilità elettrica specifica
È una grandezza che definisce la capacità di un’acqua di condurre la corrente elettrica. L’acqua pura non ha questa capacità, la conducibilità elettrica specifica è determinata dagli elettroliti, cioè dalla presenza di particelle disciolte dotate di carica elettrica, ioni positivi e negativi. Questo parametro è quindi direttamente proporzionale al contenuto di ioni disciolti, ma non è in grado di dare alcuna indicazione sulla loro natura. Può essere invece messo in correlazione con il residuo fisso, parametro che rappresenta il contenuto totale delle sostanze disciolte, dopo aver fatto evaporare tutta l’acqua ma anche dopo aver trattato il residuo alla temp. di 180 °C. Normalmente il valore massimo consigliato è di 1500 mg/L.
Torbidità
Con questo termine si intende la diminuzione della limpidità di un’acqua causata da sostanze solide o colloidali in sospensione. La presenza di torbidità nelle acque che contengono ferro e manganese è provocata da loro composti che in certe situazioni precipitano come solidi.
Questo parametro si esprime in NTU (Nephelometric Turbidymetric Unit) o FTU (Formazine Turbidymetric Unit) tra loro equivalenti. Nei ” parametri indicatori” si indica un valore massimo di 1 NTU, ma vale solo in caso di trattamento di acque superficiali.
Residuo secco determinato a 180°C (o residuo calcolato)
Indica la quantità totale di sali minerali presenti nell’acqua ed è espressa in mg/L. Questo parametro può essere determinato direttamente con una procedura analitica specifica oppure può essere calcolato se sono stati analizzati tutti i singoli componenti principali di un’acqua. Normalmente il valore massimo consigliato è di 1500 mg/L.
Calcio (durezza)
Con il termine durezza dell’acqua, parametro a cui è riconducibile il classico fenomeno della formazione del calcare, si intende il contenuto di sali di calcio e magnesio. La durezza è generalmente espressa in gradi francesi (1 °F corrisponde a 10 mg/L di carbonato di calcio)
Componenti principali: fluoruri, cloruri, solfati, sodio, potassio e bicarbonati
In pratica un’acqua contiene una certa quantità di sostanze disciolte che sono in stretta relazione con le rocce ed i minerali che ha incontrato nel suo percorso.
In genere la loro concentrazione è a livello di (mg/L). I parametri di grandezza consentiti possono variare, ma per quel che vedo si aggirano attorno a 200/250 mg/L
Nitrati (sostanze azotate)
Con questa definizione si intendono le specie chimiche inorganiche contenenti azoto quali gli ioni ammonio, nitrito e nitrato.
Generalmente il valore per l’ammonio è 0.5 mg/L, per i nitrati ed i nitriti i valori sono generalmente rispettivamente tra i 50 e 0.50 (0.10) mg/L
Ferro e manganese
Il loro valore consentito è generalmente di 200 µg/L per il ferro e 50 µg/L per il manganese. La loro origine è dovuta a ragioni esclusivamente naturali e non è associabile alle attività umane.
Altre sostanze chimiche
Molte sostanze possono essere contenute nelle acque sia per ragioni naturali che a causa di inquinamenti provocati dall’uomo. In particolare la presenza di queste sostanze è caratterizzata da concentrazioni molto basse, l’ordine di grandezza è compreso tra i µg/L (microgrammi per litro, equivalente a 10-6) ed i ng/L (nanogrammi per litro, equivalente a 10-9) .
Queste sostanze possono essere divise in sostanze inorganiche, come ad esempio metalli pesanti (Cadmio, Cromo, Piombo, Nichel, Rame, Bario, Zinco, Mercurio, Antimonio, Selenio e Vanadio) e non metalli (Arsenico). È importante notare che mentre alcuni di questi elementi sono pericolosi oltre determinati livelli, alcuni, come il selenio, il rame e il cromo, sono nutrienti essenziali a livelli inferiori. Altri, come il piombo e l’arsenico, non sono auspicabili a nessun livello. E poi ci sono le sostanze organiche, tra cui alcuni solventi alogenati, come il Tricloroetilene e il Tetracloroetilene, solventi aromatici come il benzene, ed altre sostanze come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e molecole di uso agricolo (insetticidi, erbicidi, fungicidi etc).
Sono inoltre ricercate le sostanze derivanti dalla disinfezione sia di matrice organica, di cui le più note sono i trialometani, che inorganica, il clorito ed il bromato, che sono i prodotti di reazione del biossido di cloro e dell’ozono.
In genere i metalli pesanti sono derivanti da problematiche naturali, ad esempio un’eccessiva mineralizzazione delle acque nel sottosuolo può provocare una migrazione di queste sostanze nelle acque. La contaminazione da sostanze organiche invece è causata da fenomeni di inquinamento provocati, più o meno consapevolmente, dall’attività umana.
I “parametri chimici”, sono compreso tra i ng/L e i µg/L. I valori consentiti per queste sostanze sono ricavati da sperimentazioni a lungo termine condotte su cavie sottoposte a quantità note e crescenti della sostanza esaminata.*
Il cloro
Questa sostanza non è chiaramente contenuta nelle acque naturali ma è aggiunta durante il trattamento per sterilizzare o, più spesso, per mantenere inalterate nella rete di distribuzione le caratteristiche di purezza microbiologica. In linea generale per questa operazione sono utilizzate due diverse sostanze: l’ipoclorito e il biossido di cloro. In genere la concentrazione di queste sostanze è compresa tra 0.10 ¸ 0.20 mg/L, valori idonei a garantire una qualità microbiologica perfetta.*
Parametri microbiologici
Gli esami microbiologici hanno lo scopo di assicurare che l’acqua non contenga microrganismi patogeni.
Possono essere ricercati anche altri parametri indicati come accessori come le alghe, il batterofago anti E. coli, gli elminti, gli enterobatteri patogeni, gli enterovirus, i funghi, i protozoi, Pseudomonas aeruginosa e gli Stafilococchi patogeni.
Personalmente trovo sensato, rispetto alla voce “altre sostanze chimiche” richiedere direttamente all’agenzia di competenza del proprio municipio quali indici di riferimento assumano rispetto alla quantità giornaliera d’esposizione. Inoltre chiedere se ricercano anche contaminanti più subdoli e recenti come PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) e glifosato.
**In Italia per chi avesse dubbi sulla qualità dell’acqua AltroConsumo ha attivato una campagna per far analizzare l’acqua: https://www.altroconsumo.it/alimentazione/acqua/news/acqua-potabile-sicura. Qualcuno ha esperienza diretta?
Normalmente sul sito dell’agenzia di competenza troviamo anche le informazioni rispetto alla provenienza dell’acqua, la distribuzione di cisterne e bacini di stoccaggio municipali e molte altre informazioni.
Comunque se l’agenzia si rifiutasse di fornirci delle analisi più dettagliate abbiamo, a mio avviso due possibilità:
– iniziare una petizione raccogliendo le firme dei nostri concittadini e cercare di farla valere.
– Richiedere le analisi ad un laboratorio privato, magari cercando di dividere la spesa con altri conoscenti che ricevono acqua dallo stesso acquedotto e sono interessati quanto noi. In tal caso bisogna richiedere esplicitamente cosa vogliamo che si ricerchi, secondo la zona in cui viviamo e quello che potrebbe infiltrarsi con più possibilità nelle nostre acque.
Per chi avesse interesse a lanciare una petizione sarei lieta se volesse farcene partecipi e condividere la sua esperienza, motivazioni e idee.
Nel municipio in cui vivo ho iniziato un processo di comunicazione con l’agenzia di distribuzione delle acque. Dopo un attento studio della legislazione qui in Spagna (Real Decreto 140/2003) e quella della Direttiva europea concernente la qualità delle acqua destinate al consumo umano ho posto una serie di domande. Il direttore mi ha risposto allegando documenti relativi a materiali e caratteristiche delle istallazioni pubbliche, l’ipoclorito di sodio (Sodium hypocloride), dati di analisi microbiologica e chimica del laboratorio di controllo e la relazione con l’analisi completa dei seguenti parametri:
Parametri indicatori – Parametri microbiologoci – Parametri chimici – Composti organici volatili – Trihalometani – Dissolventi aromatici volatili – Idrocarburi aromatici policiclici – Pesticidi organoclorati, Triazine e derivati.
Lancio quindi un APPELLO! Persone di buona volontà con competenze su qualità dell’acqua, analisi chimiche, interpretazione di dati relativi a parametri di qualità dell’acqua, credo che un ingegnere sanitario-ambientale potrebbe avere grande dimestichezza con questi temi, e potrebbe aiutare ad analizzare e interpretare questi dati e capire se, aldilà dei valori consentiti e le sostanze ricercate, possiamo lavorare insieme per chiedere alle agenzie locali di adottare misure per migliorare ulteriormente la qualità dell’acqua pubblica e i piani di gestione dell’acqua.
Nel prossimo post ho cercato di studiare le diverse possibilità per migliorare la qualità dell’acqua pubblica che arriva nelle nostre case o luoghi di lavoro. Rimanete connessi e continueremo ad approfondire insieme.
Buona giornata a tutti.
*Tutta l’informazione relativa all’analisi chimico-fisica è presa dalla pagina http://www.acque.net/